“Les Miserables”
romanzo di Victor Hugo diventato musical nel 1980 grazie a Claude-Michel Schönberg (musiche) e Alain Boublil (testi), approda nei teatri di Londra, diventa un successo a Broadway e poi, finalmente,
nel 2012 approda nelle sale cinematografiche di tutto il mondo con un cast
stellare che vede come protagonisti Hugh Jackman, Anne Hathaway, Russel Crowe e
molti altri bravissimi attori, i quali,per scelta del regista,hanno eseguito i
brani,( novità assoluta per i musical destinati alla distribuzione
cinematografica) direttamente durante le riprese,al fine di rendere l’interpretazione
più sentita e coinvolgente. Il musical è ricco di melodie meravigliose e
toccanti, esaltate dalle interpretazioni magistrali degli attori come in“I dreamed
a dream” eseguita dalla Hathaway.
La vicenda ruota attorno alla figura di Jean Valjean, ex
galeotto che cerca di lasciare dietro di se il suo passato e altri personaggi
che incrociano la sua strada, tutti, accomunati da una estrema malignità di
sorte. Ambientato nei decenni successivi alla rivoluzione francese, quando,
spenti oramai gli animi rivoltosi, la Francia ha di nuovo un sovrano e gran
parte del suo popolo versa in condizioni di estrema indigenza. E’ proprio
questa situazione di malcontento a spingere un gruppo di studenti a ribellarsi.
In una Francia oramai disillusa, questo gruppetto di giovani si ritrova nell’ABC
cafè a parlare di libertà, diritti e speranza. I brani su cui voglio
soffermarmi sono proprio quelli dedicati al sogno rivoluzionario di questi
giovani:
The ABC Café / Red and Black – Studenti, Enjolras, Marius, Grantaire e
Gavroche
Ambientata nell’ABC
Cafè,gli studenti sono tutti riuniti quando arriva Marius che confessa loro di
essersi innamorato di una fanciulla. Enjolras, capo dei rivoltosi, ricorda all’amico
che fa parte di un progetto più grande e che non può permettersi futili
distrazioni. L’intera canzone è giocata sul botta e risposta dei due personaggi
che danno voce alla loro passione.
Rosso - il sangue di uomini arrabbiati!
Nero - il buio dei secoli passati!
Rosso - un mondo che sta per sorgere!
Nero - la notte che termina finalmente!
Nero - il buio dei secoli passati!
Rosso - un mondo che sta per sorgere!
Nero - la notte che termina finalmente!
Così recita il
coro degli studenti infiammati da Enjolras, mentre Marius risponde offuscato
dall’amore:
Rosso ... Sento la mia anima in fiamme!
Nero ... Il mio mondo, se
lei non c'è!
Rosso ... Il colore del desiderio!
Nero ... Il colore della disperazione!
Rosso ... Il colore del desiderio!
Nero ... Il colore della disperazione!
Rosso e Nero, la passione per un ideale e la passione per una donna.
Enjolras e Marius, in questo canto diventano il simbolo di due imperativi
contrapposti; il primo della necessità
di giustizia, richiama il ricordo del fallimento della rivoluzione passata e
spera in un nuovo giorno, non solo per se, ma per tutti; il secondo della forza
dell’amore. Prima di conoscere Cosette egli si riconosceva in pieno negli
ideali dell’amico, ma l’amore ha sovvertito le priorità: se per Enjolras il rosso corrisponde al sangue, per Marius
esso è il colore della propria anima che brucia.
Do You Hear the People Sing? – Enjolras, Grantaire, Studenti e popolani
un canto che inizia sottovoce, prima Enjolras, poi Combeferre, e poi
esplode e viene cantato da tutti: un inno di libertà, di rivalsa…
Senti la gente
cantare?
Cantare una canzone di uomini arrabbiati?
E 'la musica di un popolo
Che non vuole essere schiavo ancora
Quando il battito del tuo cuore
Echeggia il battito dei tamburi
C'è una vita che sta per iniziare
Quando domani arriverà!
Cantare una canzone di uomini arrabbiati?
E 'la musica di un popolo
Che non vuole essere schiavo ancora
Quando il battito del tuo cuore
Echeggia il battito dei tamburi
C'è una vita che sta per iniziare
Quando domani arriverà!
Il ritmo è martellante e il ritornello viene ripetuto tre
volte in un crescendo che coinvolge immediatamente lo spettatore. Ricorda quelle
marce delle opere risorgimentali. “Do you Hear the people sing” verrà
riproposta nell’ epilogo nel quale una immaginaria Parigi è diventata un’enorme
barricata dove sventolano le bandiere francesi e le bandiere rosse della
rivolta. Tutti i personaggi, anche quelli che hanno perso la vita, si ergono
fieri sulle barricate e cantano guardando verso l’orizzonte. A mio parere è il
brano più emozionante dell’intero musical.
Drink with Me – Grantaire, Studenti, donne e Marius
La canzone dell’attesa. È notte, gli studenti
sono radunati nella barricata e aspettano l’indomani per combattere. Il popolo non si è
sollevato e loro sono soli. Nelle interminabili ore che gli attendono non
possono fare altro che bere insieme e ricordare i tempi passati. La paura della
sconfitta e di un sacrificio inutile li tocca appena, ma si fanno coraggio
insieme. L’ultima bevuta, l’ultima risata perché chissà il mattino cosa
riserverà loro.
Drink
with me
to days gone by
Can it be you fear to die?
Will the world remember you
When you fall?
Could it be your death
Means nothing at all?
Is your life just one more lie?
Can it be you fear to die?
Will the world remember you
When you fall?
Could it be your death
Means nothing at all?
Is your life just one more lie?
Credo che non esista nulla di più potente della musica. La
musica unisce le persone. Sublima il dolore, la speranza,la gioia del singolo e
la fa diventare qualcosa di più grande, più importante, più maestoso. La musica,
quando è vera musica, può muovere le masse a cantare all’unisono, come se non
esistesse più una folla, come se parlasse e si muovesse un solo corpo. La musica
ha un potenziale rivoluzionario paragonabile a pochissime altre cose, “do you
hear the people sing” cantata sottovoce, ricorda il nostro “canto degli
italiani”, meglio conosciuto come “inno di Mameli”, che venne prima cantato
sottovoce per poi esplodere in tutta la sua potenza durante le famose cinque
giornate di Milano. La musica armonizza il disordine, lo fa diventare temibile.
Comunica le idee meglio della parola scritta, è più sfuggente della parola
scritta e si diffonde endemicamente. Passa di bocca in bocca, di cuore in
cuore, non importa quanta gente viene ammazzata, finchè ci sarà anche solo una
persona a cantare quel motivo, l’idea non morirà e riscalderà i cuori di coloro
che credono in essa. Gavroche, il piccolo rivoluzionario, muore cantando “do
you hear the people sing” ; il suo sacrificio serve a riaccendere gli animi dei
suoi compagni.
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Ore 12 - Les Misérables parte 1
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