lunedì, febbraio 18, 2013

Ore 12 - Les Misérables parte 1





 “Les Miserables” romanzo di Victor Hugo diventato musical  nel 1980 grazie a Claude-Michel Schönberg (musiche) e Alain Boublil (testi), approda nei teatri di Londra, diventa un successo a Broadway e poi, finalmente, nel 2012 approda nelle sale cinematografiche di tutto il mondo con un cast stellare che vede come protagonisti Hugh Jackman, Anne Hathaway, Russel Crowe e molti altri bravissimi attori, i quali,per scelta del regista,hanno eseguito i brani,( novità assoluta per i musical destinati alla distribuzione cinematografica) direttamente durante le riprese,al fine di rendere l’interpretazione più sentita e coinvolgente. Il musical è ricco di melodie meravigliose e toccanti, esaltate dalle interpretazioni magistrali degli attori come in“I dreamed a dream” eseguita dalla Hathaway. 

La vicenda ruota attorno alla figura di Jean Valjean, ex galeotto che cerca di lasciare dietro di se il suo passato e altri personaggi che incrociano la sua strada, tutti, accomunati da una estrema malignità di sorte. Ambientato nei decenni successivi alla rivoluzione francese, quando, spenti oramai gli animi rivoltosi, la Francia ha di nuovo un sovrano e gran parte del suo popolo versa in condizioni di estrema indigenza. E’ proprio questa situazione di malcontento a spingere un gruppo di studenti a ribellarsi. In una Francia oramai disillusa, questo gruppetto di giovani si ritrova nell’ABC cafè a parlare di libertà, diritti e speranza. I brani su cui voglio soffermarmi sono proprio quelli dedicati al sogno rivoluzionario di questi giovani:

 The ABC Café / Red and BlackStudenti, Enjolras, Marius, Grantaire e Gavroche
 

Ambientata nell’ABC Cafè,gli studenti sono tutti riuniti quando arriva Marius che confessa loro di essersi innamorato di una fanciulla. Enjolras, capo dei rivoltosi, ricorda all’amico che fa parte di un progetto più grande e che non può permettersi futili distrazioni. L’intera canzone è giocata sul botta e risposta dei due personaggi che danno voce alla loro passione.

Rosso - il sangue di uomini arrabbiati!
Nero - il buio dei secoli passati!
Rosso - un mondo che sta per sorgere!
Nero - la notte che termina finalmente!

 Così recita il coro degli studenti infiammati da Enjolras, mentre Marius risponde offuscato dall’amore:

Rosso ... Sento la mia anima in fiamme!
Nero ... Il mio mondo, se lei non c'è!
Rosso ... Il colore del desiderio!
Nero ... Il colore della disperazione!


Rosso e Nero, la passione per un ideale e la passione per una donna. Enjolras e Marius, in questo canto diventano il simbolo di due imperativi contrapposti; il primo  della necessità di giustizia, richiama il ricordo del fallimento della rivoluzione passata e spera in un nuovo giorno, non solo per se, ma per tutti; il secondo della forza dell’amore. Prima di conoscere Cosette egli si riconosceva in pieno negli ideali dell’amico, ma l’amore ha sovvertito le priorità: se per Enjolras  il rosso corrisponde al sangue, per Marius esso è il colore della propria anima che brucia.

Do You Hear the People Sing? Enjolras, Grantaire, Studenti e popolani


un canto che inizia sottovoce, prima Enjolras, poi Combeferre, e poi esplode e viene cantato da tutti: un inno di libertà, di rivalsa…
Senti la gente cantare?
Cantare una canzone di uomini arrabbiati?
E 'la musica di un popolo
Che non vuole essere schiavo ancora
Quando il battito del tuo cuore
Echeggia il battito dei tamburi
C'è una vita che sta per iniziare
Quando domani arriverà!

Il ritmo è martellante e il ritornello viene ripetuto tre volte in un crescendo che coinvolge immediatamente lo spettatore. Ricorda quelle marce delle opere risorgimentali. “Do you Hear the people sing” verrà riproposta nell’ epilogo nel quale una immaginaria Parigi è diventata un’enorme barricata dove sventolano le bandiere francesi e le bandiere rosse della rivolta. Tutti i personaggi, anche quelli che hanno perso la vita, si ergono fieri sulle barricate e cantano guardando verso l’orizzonte. A mio parere è il brano più emozionante dell’intero musical.

Drink with MeGrantaire, Studenti, donne e Marius

La canzone dell’attesa. È notte, gli studenti sono radunati nella barricata e aspettano l’indomani per combattere. Il popolo non si è sollevato e loro sono soli. Nelle interminabili ore che gli attendono non possono fare altro che bere insieme e ricordare i tempi passati. La paura della sconfitta e di un sacrificio inutile li tocca appena, ma si fanno coraggio insieme. L’ultima bevuta, l’ultima risata perché chissà il mattino cosa riserverà loro.
Drink with me to days gone by
Can it be you fear to die?
Will the world remember you
When you fall?
Could it be your death
Means nothing at all?
Is your life just one more lie?


Credo che non esista nulla di più potente della musica. La musica unisce le persone. Sublima il dolore, la speranza,la gioia del singolo e la fa diventare qualcosa di più grande, più importante, più maestoso. La musica, quando è vera musica, può muovere le masse a cantare all’unisono, come se non esistesse più una folla, come se parlasse e si muovesse un solo corpo. La musica ha un potenziale rivoluzionario paragonabile a pochissime altre cose, “do you hear the people sing” cantata sottovoce, ricorda il nostro “canto degli italiani”, meglio conosciuto come “inno di Mameli”, che venne prima cantato sottovoce per poi esplodere in tutta la sua potenza durante le famose cinque giornate di Milano. La musica armonizza il disordine, lo fa diventare temibile. Comunica le idee meglio della parola scritta, è più sfuggente della parola scritta e si diffonde endemicamente. Passa di bocca in bocca, di cuore in cuore, non importa quanta gente viene ammazzata, finchè ci sarà anche solo una persona a cantare quel motivo, l’idea non morirà e riscalderà i cuori di coloro che credono in essa. Gavroche, il piccolo rivoluzionario, muore cantando “do you hear the people sing” ; il suo sacrificio serve a riaccendere gli animi dei suoi compagni.




Condividi

articoli simili

Ore 12 - Les Misérables parte 1
4/ 5
Oleh