giovedì, aprile 25, 2013

Walking On A Dream: il sogno verde degli Empire Of The Sun

Il sogno nella cultura POP può prendere le forme e le dimensioni più differenti. Può essere rappresentato dai colori, da posti inimmaginabili, da strane creature, da tesori nascosti, da incubi tanto reali quanto assurdi, da personaggi bizzarri, e da musiche talmente celestiali da sembrare venire da un altro pianeta.
Se fondiamo tutti questi elementi possiamo vivere un sogno rappresentato musicalmente da una delle band più alternative ma al tempo stesso pop degli ultimi anni.
Walking on a dream
How can I explain
Talking to myself
Will I see again
Gli Empire Of The Sun sono una band australiana che nel 2008 ci hanno accompagnato per la prima volta in un sogno che contiene tutto quello che ho citato prima, una dimensione tra la natura, il futuro e il passato.
Con costumi da imperatori di un regno a noi sconosciuto, un trucco che ricorda quello delle antiche popolazioni americane e aborigene, e una ambientazione tra natura intatta e città futuristiche, la band ha imposto il suo nome nel mondo elettronico come un qualcosa di mai visto, mai sentito, ma ispirato a tutto quello già visto ed ascoltato.
Vi chiederete come sia possibile conciliare il mai visto con il già visto. Con un sogno appunto.
Nei vostri sogni non vi capita mai di associare persone o fatti reali a situazioni a voi sconosciute?
We are always running for the thrill of it thrill of it
Always pushing up the hill searching for the thrill of it
On and on and on we are calling out and out again
Never looking down I'm just in awe of what's in front of me
Immaginate un imperatore proveniente dal futuro, che ha viaggiato attraverso le ere (Luke Steele), e il suo saltimbanco, un personaggio strambo e ispirato (Nick Littlemore).
I due percorrono il nostro mondo, e il nostro tempo, non si sa alla ricerca di cosa, ma probabilmente di una speranza, di una soluzione. A cosa?
Alla distruzione della natura e delle popolazioni, attraversano oceani e cieli, città e deserti, nei loro suggestivi video che tra la Cina e l'Australia e il Messico percorrono luoghi da preservare dalla mano dell'uomo, o luoghi dominati dall'uomo.




Si parte dalla splendida Shanghai, set di 'Walking On A Dream', in cui i nostri eccentrici eroi percorrono una città divisa tra vecchio e nuovo, tra tradizioni e progresso. Il brano ci parla di questo percorso nel sogno che andremo a vivere poi in tutto l'omonimo album, un cammino verso una meta, il mondo, che viene visto nel sogno come un qualcosa di perfetto, e nella realtà come qualcosa da salvare. I colori eccessivi e solari fanno da padroni nella prima parte del sogno.



Si continua in Messico, dove 'We Are The People' ci mostra la tradizionale Festa dei Morti, in un deserto dove il cammino dell'uomo si fa arduo, fino ad arrivare ad una cascata, fonte dell'acqua che è una delle soluzioni per salvare il nostro mondo, e quindi qui il nostro cammino dovrebbe farsi più semplice, ma l'uomo sta consumando questa fonte di vita, e quindi le metafore della morte, come visioni, appaiono ai due in questo deserto, apparentemente morti alla fine del video. I colori sono meno brillanti anche se ancora di mille sfumature.



Andiamo poi in Australia, l'oceano e le sue creature dominano 'Standing on the Shore', qui incontriamo strane creature che si sfidano per il dominio del mare, tra pesci umanizzati e cavalieri spaziali, andiamo via via abbandonando quindi il passato, per far sempre più spazio al futuro, e questo lo notiamo anche negli abiti sempre più spaziali del nostro imperatore, e nei colori sempre più sabbiosi e meno brillanti. La luce del mondo si sta spegnendo e il sogno di salvarlo si sta trasformando davvero in una guerra.



Il sogno parte dalla nostra mente, da un luogo chiuso, buio, e accessibile solo a noi, un luogo essenziale, e quindi in 'Without You' il nostro imperatore è solo in una camera, una gabbia di neon bianchi e di oggetti dello stesso colore, i protagonisti della natura questa volta sono solo un cavallo e un uccello. Una metafora del momento in cui il sogno si ferma e noi non sappiam più se siam desti o dormiamo. Una essenziale ricerca di noi stessi e di un aiuto, cercata da Steele nell'amore.
Molti dei brani di questo album usano l'amore come termini pur riferendosi ad altro, o ad altre forme d'amore, come quello appunto per la Terra.



C'è da dire che purtroppo il percorso di questo album si chiude con una 'sconfitta' per la natura, siamo a New York per 'Half Mast (Slight Return)', un ritorno dell'imperatore dalla sua amata, sotto la neve newyorkese, in ginocchio per chiederle un perdono. E tutto questo sulla riva del mare, con la città che si staglia dietro, in quell'ultimo angolo di natura, 'uccisa' dalla neve, e dalla globalizzazione.
Gli ultimi due brani cercano di salvare l'uomo, perchè non salvando se stesso non potrebbe aiutare neanche la Terra in cui vive.
Il sogno si ferma qui, apparentemente senza alcuna speranza, ma il 'ritorno' dell'ultimo video ci fa sperare in un risveglio in qualcosa di nuovo e di antico, come quando eravamo partiti.
Noi siamo le persone che governano il mondo, una energia viva in ognuno di noi, e solo unendo le nostre forze possiamo provare a salvare il mondo.
We are the people that rule the world
A force running in every boy and girl
All rejoicing in the world
Take me now... we can try
Il sogno può sembrare un qualcosa di immaginario, di colorato, di bizzarro, di irreale, di talmente pop da essere interessante per tutti ma serio per nessuno.
Ma se capissimo che camminare nel sogno significasse realizzarlo e combattere per attuarlo, tutti avremmo una meta più ricca di sfumature e di colori brillanti, che il sogno sia salvare il mondo o semplicemente noi stessi.
We lived an adventure
Love in the summer
Followed the sun till night
Reminiscing other times of life

 

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4/ 5
Oleh