Endkadenz vol.1,
sesto album degli ormai affermati Verdena, è il primo dei due capitoli in cui
si divide l’ultima faticosa opera del trio bergamasco formato da Luca e Alberto
Ferrari e Roberta Sammarelli.
L’uscita del secondo, che si chiamerà Endkadenz Vol.2, è prevista entro l’inizio dell’estate.
L’uscita del secondo, che si chiamerà Endkadenz Vol.2, è prevista entro l’inizio dell’estate.
Benché l’etichetta “Nirvana italiani” molto spesso assegnata
al gruppo sia a mio parere esagerata, i Verdena con le loro melodie
psichedeliche e noise, continuano a confermarsi una delle pochissime band grunge
e alternative rock in Italia, dove forse solo gli immensi Afterhours sono
riusciti negli anni a portare un’influenza musicale del tutto nuova (di questo genere) per il
nostro paese, con musiche e tecniche di scrittura dei testi appartenenti a
diversi generi, spesso anche molto diversi fra loro. Ma, se da un lato è
apprezzabile il fattore della novità della loro musica, dall’altro, così come
si può facilmente ascoltare anche in quest’ultimo cd, i testi dei brani,
composti da Alberto, non hanno un senso ben preciso o un messaggio particolare,
ma anzi, così come aveva ammesso da sempre il gruppo, le parole sono scritte in
funzione della melodia, per darle colore. E’ possibile perciò dare ai testi
diverse interpretazioni e significati, oppure, più semplicemente, non interpretarli affatto e godersi
solo ed esclusivamente quello che è il punto forte dei Verdena: la parte
strumentale.
Endkdenz Vol. 1, con i suoi ritmi primordiali, "sporchi", e disordinati, i suoi testi labirintici e apparentemente nonsense, i suoi ritmi incalzanti, potenti e tetri, non è sicuramente un album semplice, da lasciare lì nello stereo come sottofondo, è un disco frutto di un lunghissimo lavoro di tagli, aggiunte, sperimentazioni e rielaborazioni create da vecchie jam sessions e registrazioni, un'opera per tutti quelli che dicono che in Italia non esiste il vero rock e per chi lo ama, il rock. I Verdena, come avevano dimostrato fin dall'inizio, sono in grado di coniugare più stili in un unico disco, o anche in un unico pezzo, realizzando così, ogni volta, musiche che vanno dal "semplice" e più leggero alternative rock (Nevischio) al grunge tipico dei Nirvana (Un po' esageri e Ho una fissa), fino ad arrivare al noise psichedelico (Sci desertico), e rendendo particolarmente difficile inquadrare i loro lavori.
I Verdena, con quest'ultimo disco, continuano ad essere una continua rivelazione, rimanendo sempre fedeli a se stessi, ma mai uguali.
Un po' esageri, il singolo estratto dal disco:
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