martedì, luglio 01, 2014

Editoriale - Luglio 2014


Mi ricordo di essermi trovato alcune volte in treno, magari per un breve percorso, con la voglia però di non scendere più.
Mi ricordo di essermi trovato alcune volte in treno con il desiderio che quel viaggio fosse molto più lungo del previsto.
Guardavo fuori dal finestrino, e vedevo lo scenario intorno a me che cambiava, a mano a mano che mi allontanavo da casa, dalla mia città.
Ho sperato che tutto cambiasse, non solo lo scenario, quello scenario fatto di piccole stazioni di paese, di ulivi e viti, quello scenario fatto di muretti a secco e fiori di campo.
Speravo che quello scenario diventasse totalmente diverso, in modo da non essermi più familiare, in modo che quegli alberi, quei muretti, quelle piante non fossero più quello che vedevo sempre.
Guardavo fuori dal finestrino, e sognavo di posti diversi, sognavo di persone diverse.
Sognavo una fuga. Dalla realtà, da quel posto, da quelle persone.
La fuga può essere fisica, emotiva, sociale, psicologica.
Possiamo fuggire restando sempre nello stesso posto.
Oppure possiamo non essere sfuggiti alla nostra vita, pur essendo miglia e miglia lontani da casa.
La fuga è il tema che abbiamo scelto per questo luglio, mese di viaggi, di cambiamenti, di ritorni, e di arrivederci.

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Oleh