Fin da piccola ho avuto un amore spropositato per i libri, quei
piccoli rettangoli che profumano di conoscenza, e con i miei occhi da sognatore
ho sempre immaginato di poterne avere sempre di nuovi, di essere libera di
sfogliarli e rileggerli fino allo sfinimento pur di immergermi sempre in nuove
realtà. Sembrerà strano ma proprio in una società come la nostra, sempre
maggiormente legata alla tecnologia è nata l’idea di costruire delle piccole librerie
libere dove chiunque può donare o prendere libri.
L’idea è della Little free library, un movimento culturale
creato nel 2009 da Todd Bol, un consulente per aziende, e da Rick Brooks,
docente dell’Università del Winsconsin, che prevede la costruzione di piccole
librerie pubbliche in legno, a forma di cassette postali, in ogni parte del
mondo.
Grande riscontro ha avuto l’iniziativa a New York, dove dietro
al progetto ci sono anche un’associazione locale di architetti e il comitato
organizzatore del PEN World Voices, un festival di letteratura internazionale
che si svolge ogni anno in città: insieme hanno indetto un bando per giovani
artisti e tra questi ne hanno scelti dieci i cui progetti sono stati
effettivamente realizzati. «È un’idea così profonda, così romantica, che ti fa
tornare fiducia nelle persone, nel modo in cui viene riscoperta l’importanza e
la bellezza dei libri», ha detto Jakab Orsos, il direttore del PEN World
Voices.
Da dov’è nato tutto? Todd Bol, uno dei due fondatori
dell’associazione, ha raccontato che per commemorare la morte della madre, che era
stata una maestra, all’inizio del 2009 costruì la replica di un’aula scolastica
in miniatura e la mise nel suo giardino: accanto c’era un cartello che invitava
chiunque volesse a lasciarci dentro un libro e a prenderne un altro in cambio.
Presto lo imitarono anche i suoi vicini e Bol decise in seguito di fondare
l’associazione, che oggi si è molto ingrandita e collabora con scuole e
istituti culturali.
Chiunque può scegliere di costruire la propria libreria oppure
farsela spedire e l’associazione a questo scopo ha assunto uno staff di
falegnami e artisti. La più economica costa 250 dollari, ma sul sito ci sono le
istruzioni per costruirne una da sé.
Per ora ci sono più di 5.000 strutture registrate nel mondo,
il 90% di queste si trova negli Stati Uniti, ma ce n’è almeno una in ogni
continente. Recentemente Little Free Library ha collaborato anche con Books for
Africa, un’organizzazione culturale no profit americana, per la quale ha
costruito alcune strutture che saranno gestite in varie nazioni africane da
Books for Africa. In Italia ce ne sono otto: quattro nella provincia di Milano,
due in quella di Roma e due vicino Trento.
Un’iniziativa simile è nata anche in Puglia, dove ad
Acquaviva delle Fonti un gruppo di ragazzi che si fanno chiamare i “Ravvivati”
hanno recuperato dei vecchi frigoriferi con l’idea del richiamo alla cultura
come “cibo” per la mente, frigoriferi decorati successivamente da artisti
locali che vanno a creare delle vere e proprie librerie free in giro per la
città.
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Oleh
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