lunedì, marzo 17, 2014

Rigenerazione Nordica - Melodifestivalen 2014

Vivaddio è finito Febbraio, con il suo carico di maltempo, privazione di sonno ed esami la cui preparazione è stata davvero estenuante. Un mese da prendere e mettere nel dimenticatoio sotto questo punto di vista.

Non pensavo di poter arrivare "vivo" a Marzo. Sembrava proprio una chimera, un'utopia degna dei migliori illuministi, eppure ci sono dentro. L'inizio di questo mese è per me un'iniezione di energia non indifferente. Cocciante cantava ...e rinascerò cervo a primavera... ecco, tolte le corna, ci siamo quasi.

Da dove arriva l'energia? Ovviamente dalla consistente infornata di nuova musica che dalle profondità del Nord Europa giunge qui principalmente sotto forma di streaming in lingua svedese, danese e norvegese, soprattutto svedese.

Ormai sarà la millesima volta che scrivo che la Svezia è il terzo esportatore di musica in tutto il mondo, artisti vecchi e giovani si cimentano nei più svariati generi e anche in inglese, cosa che in Italia forse non hanno ancora ben capito. Ad ogni modo, sabato 8 Marzo si è tenuto quello che si può considerare l'equivalente di Sanremo, ovviamente in svedese. Il Melodifestivalen 2014 però è ben più avvincente del corrispondente nostrano, sia per quantità che per qualità.


Prima di tutto, non si tiene in cinque giornate di fila nello stesso piccolo teatro da qualche migliaio di posti a sedere. Al contrario, ogni anno vengono scelte cinque location diverse (la sesta è sempre Stoccolma) dove far esibire gli artisti.
E mentre essi in Italia sono meno di una quindicina, divisi per notorieta e in gara tutti contro tutti, in Svezia si fanno combattere ben trentadue acts divisi in quattro semifinali da otto brani ciascuna, senza distinzione tra cantanti famosi, sconosciuti ed emergenti. Solo il televoto decide chi va avanti: i primi due vanno direttamente in finale, il terzo e il quarto di ogni semifinale finisce in un "ripescaggio" che salva altri due brani.
 
Nel nostro Paese, poi, dopo ogni serata si fa un processo allo share di Sanremo, ritenuto sempre "troppo basso" rispetto alle aspettative. In Svezia la SVT riesce a tenere incollati alla televisione circa il 35% della popolazione (con uno share che si aggira costantemente tra il 50 e il 75%). È come se Sanremo fosse visto da 30-35 milioni di persone, mentre i dati effettivi sono di 7-8 milioni. Ci sarà pure un motivo.
 
Infine, la qualità delle canzoni. Sebbene nessuno sia perfetto, per cui capita di assistere a performance non proprio esaltanti anche in Scandinavia, l'impressione generale è di una scelta egregia dei brani e degli artisti, senza le polemiche da "canzone troppo sanremese" che si fanno qui. È permesso cantare in qualsiasi lingua, così in molti ne approfittano per scrivere direttamente in inglese, mentre in Italia non si è ancora capito che Sanremo è il festival della musica italiana, non in italiano.
Tutto questo è ciò che ho sempre ricercato in un concorso di musica: libertà nell'esibizione, fuori dai cliché, per un pubblico ampio, giovane e dinamico, con un format che dia il 99% dell'attenzione ai brani e non ai fronzoli. Quest'anno sono stato ben ripagato: la canzone per cui tifavo ha vinto, anche se per un pelo non è arrivata seconda, è stato un finale thriller. Meno parole, più suono, ecco Undo di Sanna Nielsen, che alla settima partecipazione riesce a trionfare con merito con una potente e struggente ballata che mette in risalto la sua voce.


Al secondo posto si piazza, con 210 punti (212 Sanna Nielsen), la 31enne artista hip-hop Ace Wilder con Busy Doin' Nothin'. Strofe e bridge sono strutturate abbastanza bene, ma il ritornello non è il massimo della grinta e dell'irriverenza che caratterizza un'artista che rievoca, per certi versi, l'Avril Lavigne delle origini.
Sul gradino più basso del podio si piazzano...GLI ALCAZAR! Sono passati 15 anni ormai da Crying At The Discotheque, è cambiata anche la composizione della band nel tempo, ma la verve e lo stile sono rimasti gli stessi. Meno capelli per Andreas Lundstedt, più lustrini e più mosse sexy per Lina Hedlund (la mora) e Tess Merkel (la bionda). 110 punti per la loro Blame It On The Disco, che rappresenta forse la quintessenza della disco music nordica.
Al quarto posto (84 punti), con incredibile fatica e un ripescaggio insperato, si piazza la vincitrice dell'Eurovision Song Contest 2005 Helena Paparizou, greca ma nata in Svezia e quindi ammissibile al concorso nordico. La sua voce potente e suadente trasforma Survivor in un brano che non verrà dimenticato in breve tempo.
GLI ALTRI - Quinto posto per Linus Svenning con Bröder (Fratelli), sesto per YOHIO con To The End, settimo per Ellen Benediktson con Songbird, ottavo per lo svedese di origini venete Oscar Zia con Yes We Can, nono per la band di origini africane-finlandesi Panetoz con Efter Solsken (Dopo il Tramonto), ultimo Anton Ewald (quarto l'anno scorso) con Natural.

Sarà quindi Sanna Nielsen a rappresentare la Svezia all'Eurovision Song Contest 2014, che si terrà a Copenhagen (Danimarca) il 6-8-10 Maggio e dove saremo rappresentati da Emma Marrone con La Mia Città. Per l'occasione pubblicherò un articolo il prossimo mese dove troverete qualche informazione in più. Per cui... #JoinUs!

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4/ 5
Oleh