La fortezza
svevo-angioina di Lucera, nella provincia di Foggia, è una
costruzione risalente al XIII secolo, di età federiciana e angioina.
La “Lucera saracenorum”
oggi ormai non esiste più, non vi è più traccia di minareti e
moschee, ma pare che nel 1239 non ci fossero più di dodici abitanti
di fede cristiana, e il vescovo stesso fosse costretto a parlare
arabo per farsi capire.
Federico II deportò i
saraceni dalla Sicilia a Lucera e per questo, negli anni '20 del
1200, fece edificare il suo Palatium. Lucera ben presto si trasformò
così in una città musulmana. La fortezza venne invece edificata da
Carlo I D'Angiò e completata nel 1238.
In tempi di trasferimenti
di massa di popolazioni, non doveva sorprendere che Federico li
deportasse tutti in Puglia, anzi, mossa intelligente quella di
spostare quel popolo riottoso dalla Sicilia, troppo vicino anche alle
popolazioni africane.
Inoltre per la
Capitanata, e per “Lugerah”, fu fonte di sviluppo e progresso.
Quella terra, poco abitata e poco coltivata, vide l'incremento di di
agricoltura, artigianato e commercio.
Il popolo locale, dopo
aver capito di non poter nulla contro questa invasione “programmata”,
trasformò l'odio in devozione per Federico II, il quale, per
ricambiare, li trasformò nel suo esercito e nella sua guardia del
corpo.
In questo “melting pot”
pugliese giunsero maestri, studiosi, armatori, una corte viva e
attiva. Grandi architetti, quali Pietro d'Angicourt, Giovanni da Toul
e Riccardo da Foggia, giunsero per edificare la fortezza, che si
affacciava su paesaggi maestosi, e restava inaccessibile su ben tre
lati su quattro.
Da qui deriva la
denominazione di “Chiave di Puglia”, perché chi l'avesse
posseduta, avrebbe preso la regione intera.
Un luogo lussuoso, da una
parte l'harem con le odalische, le danzatrici e i ragazzi di vita;
dall'altra letterati arabi, spagnoli e inglesi, maestri d'armi,
indovini e astrologi; stanze arredate con sfarzo e raffinatezza, che
si affacciavano in un cortile adorno di fontane, con il pozzo al
centro.
Trentadue vani arredati
con seta d'oriente, vetri e ceramiche.
Quel che sappiamo di
questa lussuria lo dobbiamo ad un dipinto di Jean-Louis Desperez.
Si continua con i
laboratori per lavorare i metalli e le armi, statue e sculture
classiche, decorazioni romano gotiche, con una fusione di stili e
epoche differenti.
In realtà oggi del
Palatium federiciano possiamo ammirare solo qualche frammento
interrato.
Sorge poi la cinta
muraria irregolare, che con i suoi oltre 900 metri di lunghezza
avvolge tutta la collina, con tredici torri quadrate, due bastioni,
sette contrafforti e due torri cilindriche angolari.
Questo gigantesco anello
di mura che circonda il castello fu fatto costruire da Carlo d'Angiò
dopo la vittoria degli svevi. Sorse così un nuovo castello,
dormitori, magazzini, scuderie e la chiesa di San Francesco.
Lucera divenne una
cittadella militare autonoma, il più importante avamposto
fortificato della Puglia settentrionale.
Il corso della storia
modificò purtroppo il rapporto tra i popoli e le religioni, passando
dalla tolleranza a una lunga scia di sangue e conflitti.
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