Ventagli catalani |
Armata di guida turistica, borsa sicura
(purtroppo è famosa per i suoi borseggiatori), macchina
fotografica, vestiti leggeri e tanta voglia di esplorare, sono
partita alla volta di un viaggio in una nuova dimensione di cui mi
sono innamorata.
Vi assicuro che tutto ciò che
dicono sugli spagnoli è vero: calorosi, amichevoli,
intraprendenti, attaccati alla loro cultura, vivono sino a notte
fonda e si alzano tardi la mattina. Bevono sangria e amano divertirsi
(che non guasta mai).
Lungomare Barceloneta |
Ma dopo un primo momento di
estraneamento (abituata alla mia citta!), mi sono resa conto di
essere vicino al mare e di trovarmi in un quartiere a dir poco
stupefacente: la Barceloneta.
Una zona subito dietro al lungomare con
una rete vera e propria di piccole stradine brulicanti di bar e
ristorantini. A farle da scenario, il litorale, esteso per chilometri
e chilometri, ricco di bagnanti e chiringuitos dove fermarsi a bere
qualcosa.
Passeggiando, incantata dal richiamo
dell'acqua ma anche dai colori del tramonto, sono arrivata sino a
Port Olìmpic, realizzato in occasione delle Olimpiadi del 1992
e presentato da un'enorme scultura di rame, il Peix (pesce).
E come se non bastasse, non solo ho
realizzato che il sole stava calando dopo le otto di sera, ma anche
che
la lunga strada costeggiante il mare, era insediata da discoteche
e importanti locali.
Catedral |
Ma alla musica assordante, ho preferito
di gran lunga sedermi in un ristorante affacciato sul mare e sul
passeggio, dove ho gustato le tapas (i famosi antipasti), la paella
valenciana e la crema catalana. Tutto questo (e ditemi se è
poco) accompagnato da un bel calice di sangria di vino rosso.
Dopo una buona dormita e dopo aver
combattuto con la voglia di buttarmi in spiaggia, mi sono convinta a
partire alla volta della Rambla e del Barri Gòtic.
partire alla volta della Rambla e del Barri Gòtic.
Vi consiglio di usare la metropolitana:
è veloce e abbastanza semplice. Mi ricordo ancora di essere
scesa a Placa de Catalunya sulla linea rossa.
Pittori in Santa Maria del Pi |
Il primo tratto è chiamato
Rambla de Canaletes per via di una piccola fontana la cui acqua pare
venga dalla sorgente dei Canaletes, oggi è tradizione berla
per chi voglia tornare nella città. Da qui mi sono spostata in
Placa de Vila de Madrid, che ospita diverse tombe romane, poi verso
Casa Martì per vedere il ristorante Els Quatre Gats, ritrovo
dei bohémiens e di Picasso, sino ad arrivare alla bellissima
Catedral. Ammetto di averla un po' odiata a causa del velo indossato
per coprirmi completamente, ma non solo è magnifica la
facciata gotica, ma anche il suo interno, con tanto di chiostro con
le oche. Il coro è dedicato all'Ordine del Vello d'Oro che
comprendeva l'élite della nobiltà europea nel 500.
Dal retro dell'edificio (dove diverse
donne protestavano vestite da suore col petto nudo e risuonava musica
catalana dagli artisti di strada) confido di essermi persa nella
piccole viuzze per riaffiorare vicino a Santa Maria del Pi, famosa
per il suo maestoso rosone, e bearmi del piccolo mercato di pittori.
Davvero bellissimo.
Mosaico di Mirò, Rambla |
Non so come, sono riemersa sulla Rambla
per ammirare il mosaico di Mirò, quasi sconosciuto e
calpestato da tutti, e il Gran Teatre del Liceu, il celeberrimo
teatro d'opera di Barcellona.
Infilandomi in una viuzza laterale, ho
scoperto, quasi per caso, la Placa Reial, un'oasi completamente
differente: nella sua quiete è circondata da un portico
ottocentesco dove vi sono mumerosi bar e i lampioni vicino alla
fontana centrale sono le prime opere conosciute di Gaudì.
Placa Reial |
Non stupitevi se non troverete spesso
la strada seguendo la cartina. Le viuzze sono così piccole e
districate da essere difficilissime da individuare. Inoltre si
estendono a macchia d'olio: percorrendole arrivereste da nord a sud
della città.
Ma questa è una particolarità
amabile di Barca.
Finito il mio estenuante ma
stupefacente giro, mi sono concessa una cena catalana, che però,
devo purtroppo dire, nel Barri Gòtic è abbastanza cara.
Ancora con gli occhi pieni di
meraviglia ho augurato la buonanotte alla misteriosa Barcellona, così
ricca di storia e ancora tutta da scoprire.
Mare barceloneto |
Questo era solo l'inizio.
Foto di Simona De Nicolò.
Foto di Simona De Nicolò.
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Diario di viaggio: quarta tappa. L'arrivo a Barcellona e il Barri Gòtic.
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Oleh
Ilaria Amoruso